B16. Lo chiamano così i suoi fans più estremi, i giornalisti un pò "avanti" e quelli che se lo possono permettere. A Cagliari gli ultrà del Papa sono oltre centomila. In una mattinata grigia ma finalmente fresca accorrono da tutta l'Isola per salutarlo. La macchina organizzativa è perfetta, da film americano la scenografia con auto scure lucidissime, uomini impeccabili con auricolari e pistola ben nascosta, in terra neanche una foglia, via Roma come un salotto, la scalinata di Bonaria più maestosa del solito.
B16 saluta tutti. Vescovi, arcivescovi, fedeli ed infedeli. Saluti calorosi per il sindaco della città che lo ospita. Anche lui avanti. Che si sente Governatore in pectore e porta al Papa i saluti di tutta la Sardegna.
B16 saluta "in modo particolare" il presidente del consiglio dei ministri della repubblica italiana Silvio Berlusconi e pure il suo fido dr. Letta. Che adesso ho capito perchè hanno deciso di trascorrere una domenica a Cagliari, ed io che pensavo che fosse solo perchè il Milan non giocava in casa.
B16 non degna di uno sguardo il governatore Soru, che resta defilato dall'inizio alla fine della cerimonia. Tricolori ovunque. Le bandiere con i quattro mori non ci sono da nessuna parte. Per fortuna qualcuno l'ha portata da casa. Come al concerto del primo maggio.
B16 decide di scaldare i cuori e sfodera d'improvviso 6 parole in lingua sarda (bene). B16 dimostra di aver capito qualcosa di noi sardi, quando ricorda del nostro atavico ed "istintivo diffidare di qualunque cosa arriva da oltre il mare" (benissimo).
Però abbiamo capito tutti che la sua visita ha segnato l'inizio della campagna elettorale in vista delle prossime amministrative regionali e comunali.
Abbiamo capito tutti che questa visita di pastorale ha avuto ben poco.
Abbiamo capito tutti.
Spero Santità abbia capito perchè di noi sardi quel nostro "istintivo diffidare" di chi arriva da oltre il mare...
Ad onzi modu Benennidu!
ps: la foto non è mia ma la trovate sul sito di Repubblica.